Filosofo greco. Appartenente alla scuola di Elea, fu discepolo di Parmenide.
Svolse anche attività politica e nel 442 guidò vittoriosamente la
flotta di Samo contro quella ateniese. Nel suo scritto
Sulla natura o
sull'essere, di cui rimangono frammenti, criticò la conoscenza
empirica e il suo rifiuto delle astrazioni e, in contrasto con lo stesso
Parmenide, attribuì all'Essere la qualità di infinito (nel senso
di privo di limiti). Il suo pensiero, apprezzato da Platone e aspramente
criticato da Aristotele, è stato rivalutato dai filosofi posteriori (V
sec. a.C.).